Un pezzo di storia del videogame: Santa Paravia e Fiumaccio
Quando mi hanno chiesto se avevo mai giocato a Santa Paravia e Fiumaccio pensavo fosse uno scherzo. Sembrava un nome uscito dal film “Non ci resta che piangere”, non il titolo di un videogame. La sorpresa è stata scoprire che non solo esiste, ma che, ancora oggi, conserva un discreto numero di fan. E’ un gioco dalla storia intrigante, che ho deciso di raccontare.
La genesi di Santa Paravia risale al 1978, l’anno successivo alla nascita dei primi 3 home computer: Commodore PET, TRS-80 e Apple II, detti anche la Trinità (per chi non sapesse di cosa sto parlando, suggerisco questo articolo). Il bello di questi tre computer è che erano programmabili, in un linguaggio chiamato BASIC. Stavano nascendo quindi, per la gioia degli appassionati, molte riviste con “listati” da copiare e provare. Chi negli anni '80 leggeva la rivista LIST, sa di cosa sto parlando. Una delle prime testate a nascere fu SoftSide, una rivista Americana pubblicata a partire dall’Ottobre 1978 e specializzata in programmi per TRS-80.
Il numero di Dicembre 1978 di SoftSide uscì con una copertina interamente dedicata ad un gioco scritto da George Blank intitolato, appunto, Santa Paravia en Fiumaccio. Blank, adesso professore al New Jersey Institute of Technology, appassionato di Storia Italiana, nonché pastore anglicano, aveva scritto il gioco e lo presentava sulla rivista. Nelle diverse pagine dedicate al gioco veniva mostrato tutto il codice sorgente, con tanto di spiegazioni e suggerimenti per modificarlo.
Santa Paravia è un manageriale basato sulla gestione delle risorse, un misto tra strategico e “god game”. Una sorta di Pharaoh o Caesar, per capirsi. Ogni partita inizia nel 1400. Il giocatore veste i panni di un “principe” - per dirla alla Machiavelli - a capo di una città stato nell’Italia rinascimentale. L’obiettivo è far prosperare la città, espandendo il territorio, salendo al titolo di Conte, Marchese, Duca, fino a diventare Re (o Regina). Si possono sfidare fino a 6 giocatori in “hotseat” (cioè uno per volta). Il primo a diventare Re, vince.
A dirla tutta, Blank a sua volta si era ispirato ad un gioco ancora precedente chiamato Hamurabi, un vero precursore dei moderni manageriali. Hamurabi fu scritto inizialmente nel 1968 in un linguaggio chiamato FOCAL, per il DEC PDP-8 (una sorta di mainframe a dimensione ridotta). Da qui Blank aveva preso una delle meccaniche base, quella della gestione del grano. Ad ogni turno infatti è necessario decidere quanto grano distribuire al popolo e quanto venderne, tenendo conto che è importante fare soldi ed acquistare nuove terre, ma è anche fondamentale sfamare i contadini. Se ne distribuite in abbondanza, arriveranno altri servi, ma non bisogna dimenticare che carestie e imprevisti sono sempre dietro l’angolo. In Santa Paravia però c’è molto altro: va gestito il livello delle tasse, i dazi alla dogana, va pagato un esercito abbastanza grande da difendere il territorio e soprattutto vanno acquistate strutture fondamentali come mulini e mercati. E’ possibile anche intraprendere opere come la costruzione di un palazzo o una cattedrale, che portano prestigio alla casata.
Il titolo suscitò evidentemente un interesse, perché l’anno successivo Instant Software decise di rilasciare il gioco in cassetta e venderlo non solo nella versione TRS-80 ma anche per Commodore PET, Apple II e Texas TI-99/4A. La versione Apple II ebbe particolarmente successo, ed è ancora oggi una delle più amate. Di questa, Jeff e H.Z. Hurlburt realizzarono una versione migliorata. L’ultimo aggiornamento risale al 2003 . Se avete un Apple II (o un emulatore) potete scaricarla qui.
Circa 10 anni dopo il varo della versione originale, Keypunch Software e StarSoft portarono il gioco su Commodore 64, Atari ST, MS-DOS e Amiga. Tra le novità introdotte nel 1988 c’era una completa revisione del reparto grafico, purtroppo non all’altezza di altri titoli a 16 bit dell’epoca, ma pur sempre un miglioramento. Curiosamente, le copie originali di questo gioco sono una vera rarità. La versione Atari ST al momento è in vendita su ebay ad oltre 100 euro, ma quella Amiga è praticamente introvabile. Tra l’altro la versione Amiga richiede Kickstart 1.2 e non è mai stata portata su HD, quindi è solo su floppy. Se volete giocarla, potete scaricarla da GamesNostalgia.
Quelli di Keypunch, furono gli ultimi rilasci ufficiali, ma grazie alla disponibilità del primo codice sorgente, negli anni molti programmatori si sono cimentati nella riscrittura di Santa Paravia. Trattandosi di versioni amatoriali, pubblicate su siti personali, sono quasi tutte irreperibili ormai. Anche cercare notizie in proposito, è un lavoro da archeologi del software.
Il 21 dicembre del 1998 Jeffrey Henning scrive sul newsgroup comp.sys.ibm.pc.games.strategic che ha appena rilasciato una versione beta per Windows di Santa Paravia, convertendo il gioco originale TRS-80. Il primo a rispondere al messaggio è nientedimeno che Brian Reynolds, game designer di Colonization e Alpha Centauri, che si congratula e ricorda di aver giocato a Santa Paravia quando aveva 13 anni su di un Apple II. Il sito di Henning non è più live, ma il suo codice Visual Basic l’ho recuperato qui.
Nel 2003, oltre alla versione Apple II, già menzionata, Thomas Knox rilascia sul sito planetsourcecode una completa riscrittura del gioco in linguaggio C. Il sito originale non esiste più ma il codice di Knox è stato postato su github. E’ possibile che questa sia stata alla base di successive riscritture.
Ho scoperto tra le altre una versione VB.net del 2004, mentre nel 2006 una versione web-based, scritta in ASP.NET e C# da Charlton MonCrief, sembra fosse giocabile online (non più ormai). Dagli screenshots direi che non ci siamo persi molto, era un po' bruttina. Un’altra versione web-based è quella di Jason Foster, sul sito paraviaonline.com. Aggiornato al 2012, il sito è ancora live, ma la registrazione non funziona. Peccato perché giocare online contro altri giocatori poteva essere interessante.
Ma la versione che costituisce un vero mistero, e che mi piacerebbe molto trovare, è quella di Manuel Afonso Neto del 2015. Scritta in Java, almeno dagli screenshots, sembra un remake fantastico. Probabilmente solo in Portoghese (Brasiliano), ma tradurla non sarebbe difficile. Il link per scaricarlo purtroppo sembra essere stato rimosso da Google. Ho scritto una mail a Manuel, ma ancora nessuna risposta.
Ed eccoci ormai ai giorni nostri. Nel 2017 il programmatore “darkf” rilascia su Github un aggiornamento del codice C di Santa Paravia e Fiumaccio (riprendendo la versione di Thomas Knox). A questo punto non ci resta che sperare che questa diventi la base per il remake definitivo. Ma se non vi piace il C, o se semplicemente siete curiosi, il codice BASIC per TRS-80, lo potete trovare qui. Forza programmatori, fatevi sotto!
Pubblicato originariamente su gamesnostalgia.com